Ultimi ghiacci. Clima e ghiacciai nelle Alpi Marittime
Dopo la mostra permanente inaugurata un anno fa al Centro visite Enel Green Power di Entracque, ora è nato anche il libro Ultimi ghiacci. Clima e ghiacciai nelle Alpi Marittime di Luca Mercalli che l’ha firmato con Daniele Cat Berro, e che è stato presentato nella rassegna cuneese Scrittori in Città, quest’anno in edizione streaming.
Il prodotto editoriale – disponibile per il pubblico da gennaio 2021 – è un’iniziativa dell’Ente Aree Protette Alpi Marittime realizzata con il cofinanziamento del progetto Alcotra CClimaTT (2017-2020) dedicato allo studio dei cambiamenti climatici, dei loro impatti e delle modalità di adattamento nel territorio transfrontaliero tra Cuneese, Mercantour ed Ecrins. Hanno curato i contenuti della pubblicazione la Società Meteorologica Italiana e Arnica Progettazione Ambientale, in collaborazione con il personale dell’Ente.
Mancava finora un testo divulgativo, ma scientificamente rigoroso, dedicato al clima e ai piccoli ghiacciai di queste montagne di cerniera tra Mediterraneo ed Europa continentale, analizzati in dettaglio anche in relazione al territorio, al popolamento umano, alla biodiversità e ai cambiamenti in corso per effetto delle attività antropiche.
Così queste quattrocento pagine ripercorrono un clima locale che riserva peculiari sfumature. Inverni rigidi e nevosi degni delle Alpi più severe, ma estati calde e asciutte che sanno già di Liguria o Provenza, e diluvi autunnali in risalita dal mare. Vi si annida una biodiversità straordinaria ricca di endemiti, ma anche i ghiacciai più meridionali dell’arco alpino, relitti in estinzione minacciati dal riscaldamento globale. Recuperando i dati meteorologici e le cronache del passato, con un occhio a un futuro che si annuncia difficile se non sapremo rientrare nei binari dei limiti planetari tramite un’economia più sobria.
Si comincia proprio con la storia delle osservazioni meteorologiche, che inizia negli anni Settanta dell’Ottocento con l’istituzione degli osservatori di Boves e Cuneo (quest’ultimo attivo ancora oggi), mentre per disporre di dati meteo significativi dalle vicine vallate alpine analizzate nello studio (Stura, Gesso e Vermenagna) occorrerà attendere la nascita del Servizio Idrografico Nazionale nel 1912 e la costruzione degli impianti idroelettrici Enel nel Secondo Dopoguerra. Tuttavia solo dagli anni intorno al 1990 le nuove misure automatizzate di ARPA Piemonte permettono un monitoraggio moderno, continuo e capillare, dalla pianura alle alte quote.
Ne risulta che in trent’anni le temperature medie annue sono già aumentate di 1,7 °C (come spostare verso l’alto le fasce climatiche di quasi 300 metri!), con velocità doppia rispetto alla media planetaria. I termometri hanno oscillato tra estremi di -23,8 °C (Rocca dell’Abisso, 27 febbraio 2018) e 38,7 °C (Cuneo, 27 giugno 2019).
Le medie annue passano dai 12 °C di Cuneo ai -1 °C stimati in vetta all’Argentera (3297 m), come sulle coste della Groenlandia.
Tra nevosità in calo e soprattutto temperature in aumento, i piccoli ghiacciai delle Alpi Marittime, già in posizione marginale per il glacialismo alpino, soffrono: molti si sono già estinti, in due secoli la loro superficie è diminuita di quasi il 90%, e i sei sopravvissuti tra cui il Clapier, ghiacciaio più meridionale delle Alpi ad appena 38 km dal lungomare di Mentone, potrebbero scomparire a breve, così come i peculiari ghiacciai sotterranei che costellano le grotte delle Alpi Liguri (Marguareis, Mongioie).
Ecco perché Ultimi ghiacci … gli ultimi delle Alpi prima del mare, ma anche gli ultimi, in estinzione, di queste montagne.
La speranza è che questo libro aggiunga spunti di riflessione che aiutino a guidarci verso l’unico futuro possibile, per noi e soprattutto per le generazioni a venire.
Per informazioni sul libro:
Sito dell’Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Marittime
http://www.areeprotettealpimarittime.it/
Fonte Piemonte Parchi